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Osteointegrazione degli impianti
Ho inserito 6 impianti in osteointegrazione
Video a cura del Dott. Antonio Saverio Macrì
Innovazione in odontoiatria - Implantologia: casi complessi
Dott. Antonio Saverio
Buongiorno, ho inserito 6 impianti in osteointegrazione dopo aver estratto i miei 7 denti cariati, tutto ok x i 5 mesi, nella riapertura x ritrovare gli impianti mi succede questo ke si e infiammata la gengiva ma di più sulla parte dx vicino al naso dove prima in questa posizione avevo un granuloma,e dopo circa 20gg. dalla riapertura mi faceva male sotto l'occhio e l'orecchio mal di testa, a questo punto mi mandano a fare rx al cranio..con questi esiti opacamento del seno mascellare di dx, ipoplasici i seni frontali in particolare a dx,curva scoliotica dx convessa del setto nasale,a questo punto mi hanno prescritto gli antibiottici x 12gg augmentin diagnosi del dott. di famiglia sinusite xke x il dentista e tutto ok x il suo lavoro.. fra una settimana mi fissano la protesi fissa... Ma secondo voi cosa può essere successo se prima dell'apertura stavo benissimo. Attendo una vs. risposta in merito grazie Distinti Saluti
Sig. Dario, lei come tanti altri, probabilmente ha delle complicanze legate all'implantologia, che oggigiorno viene eseguita con estrema facilità da quasi tutti gli odontoiatri, ma nella maggior parte molte volte si basano alla semplice OPT o panoramica, bypassando indagini più approfondite e visite a parere dei colleghi otorino che in questo caso sarebbero state utili, spesso ciò avviene per contenere i costi, per questo che ogni odontoiatra ha prezzi diversi e quando si spendono cifre importanti si ottengono anche riabilitazioni di pari livello. Non conosco il caso ma personalmente attenderei la completa guarigione della sinusite da NDD diagnosticata e richiederei altri accertamenti, prima di fissare il definitivo, che non è certo valutabile tra 15 giorni.
Dott. D. Ruffoni
Questa è una delle risposte date alla domanda “Ho inserito 6 impianti in osteointegrazione” presente su Dentisti-Italia.it.
Video a cura del Dott. Maurizio Ciatti
Cos'è l'implantologia dentale
Dott. Maurizio Ciatti - Odontoiatra a Varese
Implantologia - nozioni base
Per Implantologia si intende quella branca della medicina odontoiatrica che si occupa della sostituzione dei denti attraverso l’inserimento di protesi fisse all’interno dei tessuti delle arcate gengivali, come mucose, periostio o direttamente osso. Tale sostituzione può essere totale o parziale, dipendentemente dal livello di edentulismo riscontrato nel paziente.
Esistono due grandi categorie di impianti utilizzati dagli specialisti in materia: gli impianti di tipo Biologico, con strutture anatomiche naturali e gli impianti di tipo Alloplastico, che usano strutture artificiali.
Il primo caso riguarda il reimpianto di denti naturali, mediante il riutilizzo dell’alveo originale. Va da se che l’intervento deve essere effettuato a poche ore dal trauma causa della caduta del dente.
Nel secondo caso invece, le protesi artificiali vengono poste in diversi sedi del cavo orale, ognuna delle quali richiede particolari tecniche di inserimento e materiali.
Le protesi possono avere varia forma, come bottoni, lame, aghi e perni, e vengono realizzate con diversi materiali, quali tantalium, vitallum e titanio. Quest’ultimo è particolarmente consigliato per via delle sue indubbie capacità osteointegrative, che garantiscono l’assenza di fenomeni di rigetto da parte dell’organismo.
I principali tipi di impianti sono quattro:
- Mucosi, eseguiti mediante l’uso di bottoni;
- Sottomucosi, applicati su strutture di sostegno;
- Transcanalari, inseriti in sede attraverso perni;
- Endossei, impiantati con lame, aghi e viti.
L’impianto scelto dall’odontoiatra nella vasta gamma delle protesi esistenti, è legato naturalmente al tipo di patologia riscontrata, alle condizioni anatomiche, all’adattamento funzionale, al quadro istopatologico ed alle tecniche operatorie e protesiche. Ecco perché prima di qualsiasi intervento è d’obbligo sottoporsi ad accurate visite di controllo, che prendano in considerazione ogni singolo aspetto del caso clinico. Solo le reali condizioni locali infatti, possono rivelare il tipo di impianto indicato per la risoluzione del problema.
Per esempio in caso di edentulismo totale con atrofia alveolare, sarà necessario applicare un impianto sub periosteo; con l’edentulismo parziale con selle libere si inserirà un implantoprotesi con ancoraggio combinato (a perno, ad ago, a vite o a lama); in caso di edentulismo totale con creste residue si ricorrerà alle implantoprotesi a lama o ad ago. Nelle operazioni implantologiche in cui gli impianti vengono inseriti nelle ossa, lo specialista deve tener conto del fatto che proprio le ossa sono materiale vivente, organico, e quindi soggetto a modificazioni strutturali del tutto naturali. Tali modificazioni possono compromettere l’ancoraggio necessario all’impianto.
L’implantologia ha un’importanza davvero centrale nella risoluzione dei problemi legati all’edentulismo. Innanzitutto tende al ripristino completo delle facoltà masticatorie, compensando le mancanze riscontrate nelle arcate, che impediscono un perfetto allineamento dentale.
La masticazione ha uno scopo molto più complesso di quello che si pensa. E’ infatti necessario masticare in modo corretto i cibi, onde evitare problemi alla digestione causati appunto dall’ingerimento di alimenti non accuratamente triturati e sminuzzati. Rispetto al passato sono stati fatti passi da gigante nello sviluppo dell’Impiantologia, soprattutto nella ricerca di materiali adatti e metodologie applicative delle protesi.
Si deve agli studi del Dottor Branemark la “scoperta” del titanio per la creazione di supporti e protesi. Gli elementi avvitati direttamente all’interno dell’osso, supporti dei futuri “denti posticci”, necessitano delle caratteristiche osteointegrative e bio-compatibili proprie del titanio. Questo per evitare risposte immunitarie da parte dell’organismo, tali da provocare rigetti parziali o totali. Altro moderno mezzo venuto recentemente in aiuto della scienza odontoiatrica è la tecnologia.
L’Implantologia computer assistita infatti, con l’ausilio di sofisticati software e programmi, si è sviluppata nel corso del tempo raggiungendo obiettivi impensabili solo 10 -15 anni fa. La sinergia del lavoro medico con quello tecnologico ha favorito la creazione di protesi pressoché perfette, totalmente osteointegrate e funzionali.